Tutto si trasforma

Kyle Bean è un giovane artista che realizza le sue opere usando in primis carta e cartone. L’inglese possiede già un curriculum di tutto rispetto, ma grazie a questa installazione per Selfridges ha raggiunto nuovi picchi di notorietà.
L’idea e la realizzazione dell’opera è talmente acuta da meritare uno spazio su ELMANCO (che Kyle aveva già conquistato nel 2008), nonostante si tratti di un ambito decisamente artistico, perché può innescare una bella riflessione sui temi della produzione industriale.
Il superstore londinese Selfridges chiede regolarmente a designer e artisti di cimentarsi nell’allestimento delle sue vetrine; è un’operazione che garantisce visibilità (io infatti prima d’ora non lo conoscevo) e dimostra sensibilità verso i nuovi designer e le nuove tendenze. Per questa occasione Kyle si è ispirato alla nota legge scientifica Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma e ha messo in equilibrio oggetti con i singoli elementi che li compongono.
Partendo da uno spunto del genere i risultati possono essere tanti, e l’artista ha scelto di usare diversi piani di lettura con risultati surreali, ingegneristici od ecologisti. Vediamoli.

La grande bilancia in vetrina regge da una parte alcuni vecchi libri, e dall’altra un magnifico castello bianco che, ad una osservazione più approfondita si scopre essere fatto con la carta stampata.

La scatola usata per imballare una sedia da ufficio può essere usata per costruire una replica in cartone della sedia stessa.

Centinaia di lattine di Coca Cola possono essere compattate in un meno ingombrante pacco d’alluminio.


Questa è l’opera di maggiore impatto visivo, la più realistica ma anche la più sorprendente: una moto Honda CBR è in equilibrio con tutti la sua meccanica.

In questo video si possono vedere le fasi di realizzazione e le reazioni dei passanti.

Gli allestimenti proposti da Kyle sono eccellenti perché ottengono l’attenzione del pubblico e stimolano la fantasia e la curiosità. L’osservazione porterà il passante ad interrogarsi su cosa ci sia veramente dietro un prodotto, o su cosa si possa ottenere partendo anche da un oggetto semplice e di larga diffusione.
A pensarci bene la bilancia è però clamorosamente truccata perché queste trasformazioni non sono affatto in equilibrio. Per passare ad uno stato all’altro serve un grande impiego di energia: in questo caso lo sforzo fatto dalla creatività umana.

Via: CPLUV

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