Think.Side No.6

Wilderness Heart

Black Mountain

Il precedente ‘In the future’ puzzava così tanto di Led Zeppelin e Deep Purple che si pensava a un ritorno del rock dei 70 con i suoi chitarroni che devastavano tutto.
Oggi ritroviamo i Black Mountain in uno stato di ‘transizione del suono’ che li vede sempre rifarsi con classe a quel periodo (let the spirit ride) ma anche strizzare l’occhio a un suono pop (the hair song), quindi al momento non c’è una dimensione precisa. Forse nemmeno loro sanno quale sarà la tappa finale del loro percorso musicale. Chiaramente alcuni li vedono come in procinto di finire in un buco nero e tanti saluti!
Altri come il sottoscritto invece hanno fiutato una certa predisposizione di questa band verso la bella musica, quel suono epico e al contempo melodico che non può lasciare indifferenti.
A vederli con le loro barbe, capelli incolti, vestiti chiaramente legati ai 70 sembrano degli hippie tardivi anche se arrivano da Vancouver, ma qui non c’è solo ‘apparenza’ c’è soprattutto ‘qualità’.

VIDEO ‘The Hair Song’

Sleep Forever

Crocodiles

Prova della maturità superata per la combo californiana denominata ‘Crocodiles‘.
Già dormire per sempre non sarebbe affatto male soprattutto la mattina quando quella maledetta sveglia suona per sbatterci giù dal letto senza tanti complimenti. Il tutto potrebbe (per assurdo) passare in un istante se vi capita di mettere nel vostro lettore questo disco di matrice LO-FI o per alcuni SHIT-GAZE. E’ un ‘gioiellino’ post-estivo che sa tanto di spacemen 3, Jesus And Mary Chain e di certi beach boys. Uno dei punti di forza del disco è quel rimando ‘60 aggiornato ai nostri tempi.
Così vorrei spostare la vostra attenzione su pezzi come ‘hearts of love’ (il pop secondo i crocodiles), ’stoned to death’ (california in acido), gli ingredienti ci sono a voi la scelta se assaggiare o meno.

VIDEO ‘Hearts Of Love’

Mixed Race

Tricky

Sappiamo tutti chi è il personaggio in questione, giusto?
Con i Massive Attack è stato uno dei pionieri di quel genere denominato ‘trip hop’. Oggi lo ritroviamo con questa nona prova della sua carriera musicale, a suo modo ‘consapevole’ di cosa vuol dire cantare ancora sotto l’effetto del trip hop nel 2010.
Diciamo che il Tricky del ’secondo millenio’ è senza tensioni o almeno le espone in un modo più ’soffuso’. Al solito si circonda di vari personaggi per la messa in atto di ‘mixed race’, fuori dal giro martina topley bird si uniscono al nostro la singer irlandese Franky Riley, il vocalist giamaicano Terry Lynn e una delle mie guide spirituali ovvero Bobby Gillespie dei Primal Scream. Dei brani vi segnalo ‘kingston logic’ che è un tributo ai daft punk (technologic), i dialoghi uomo-donna in ‘ghetto stars’ e quel pezzo con innesti ‘arabi’ intitolato ‘hakim’.
Tirando le somme questo è il solito buon disco di un personaggio ‘musicalmente integro’.

VIDEO ‘Kingston Logic’ (live)

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