Oggi riapre ELMANCO.

In oltre due anni di chiusura ho ricevuto centinaia di mail e commenti con richieste di riapertura del blog. Vi ringrazio della passione e dell’interesse dimostrato, perché senza di voi questo giorno non sarebbe mai arrivato!
Un grosso grazie va anche all’agenzia Mentine, perché sono stati prima appassionati lettori di ELMANCO e ora partner in una nuova avventura professionale, che si inaugura proprio con il redesign di questo blog. Il nuovo layout (mai vicino ai miei desideri come questa volta) è opera loro, a cui rinnovo i complimenti per l’ottimo lavoro
Perché il blog riapre? Cosa è successo in questi anni?!
Come ricorderete la chiusura fu causata dalla difficoltà a rendere il blog e le attività di consulenze un mestiere a tempo pieno. La scelta fu sofferta perché accompagnata da un netto allontanamento dal mondo del design e della comunicazione per tornare ad occuparmi di architettura ed edilizia più tradizionale. Durante la chiusura, per quanto riguarda il web, ho svolto un paio di consulenze per Lea Ceramiche e VetroVentilato, e ho continuato monitorare i principali blog di settore.
Tuttavia, negli ultimi mesi ho trovato una maggiore stabilità e ho deciso, pur continuando a svolgere la professione di architetto, di trovare un’importante finestra di tempo per dedicarmi di nuovo a ELMANCO e al design perché la mia vera passione è questa.
La lunga assenza mi ha fatto perdere delle opportunità, ma d’altro canto è stata salutare perché mi ha permesso di apprezzare meglio le evoluzioni della blogosfera e di inaugurare una linea editoriale diversa, più adatta ai tempi che corrono.
Cambieranno perciò alcune cose, e certuni potranno storcere il naso, ma per le ragioni che ho spiegato finora non mi è più possibile dedicarmi ad ELMANCO a tempo pieno come prima; inoltre sono convinto che i blog come li abbiamo conosciuti finora stiano facendo il loro tempo.
Cinque anni fa era più semplice scoprire chi era stato il primo a “scoprire” un certo prodotto: ora avere la pretesa di essere il primo a scrivere di questo o di quello è ridicolo. Il rumore creato dai tanti autori (il “buzz” per gli esperti di marketing) è assordante e amplificato da commenti che trovano spazio anche su social network difficilmente monitorabili.
Quando cominciai a progettare ELMANCO (quasi 6 anni fa!) l’obiettivo era creare uno dei primi blog italiani dedicati al cool hunting e quindi coprire un po’ tutti gli argomenti tra il design, la grafica, le nuove tecnologie e l’abbigliamento. Adesso una linea editoriale del genere non ha più senso: è impossibile competere con gli innumerevoli blog simili nati nel frattempo in Italia e all’estero. Tanti altri blog saranno sempre più aggiornati, puntuali e completi di ELMANCO. Quello che però ho realizzato negli ultimi mesi è come questo possa diventare anche un’opportunità.

Ho quindi stabilito di specializzarmi, dedicando il blog ai soli argomenti che conosco e mi appassionano di più: il disegno industriale e la grafica commerciale. Gli articoli saranno più radi, forse non più di un paio a settimana, ma più corposi. Non troverete le solite considerazioni sul prodotto del momento, e non ci sarà nessuna rincorsa a parlare il prima possibile di una novità perché credo che questa condotta pagherà sempre meno in futuro. Nei prossimi mesi saranno pubblicati molti articoli su argomenti che i lettori esperti riterranno “vecchi” ma la cosa mi preoccupa poco: l’unica vera discriminante sarà la qualità del progetto. L’obiettivo è creare articoli più ricchi e personali, dando spazio a provocazioni e riflessioni su temi progettuali non banali.
Creare contenuti originali non è facile perché richiede conoscenza di cose e persone sempre nuove, e questo necessita tempo e spostamenti. Per questo motivo auspico che il blog diventi multi autore; nei prossimi mesi spero di trovare validi collaboratori che condividano la linea editoriale di ELMANCO e desiderino contribuire al blog.

Per chiarire la linea editoriale ho stabilito un semplice e personalissimo criterio di eccellenza nella scelta degli articoli da pubblicare: il design che preferisco è quello che ha raggiunto il più alto e delicato equilibrio tra funzionalità e bellezza. Quando non so dire se un oggetto sia più utile, o più bello, allora so di trovarmi di fronte ad un prodotto ben progettato da cima a fondo.
Se invece il giudizio è sbilanciato verso una direzione si ricade in ambiti diversi che conosco, e mi interessano, meno. Un oggetto perfettamente in grado di risolvere la funzione per cui è stato progettato può essere un capolavoro di ingegneria, ed un’opera capace di emozionare ha rilevanza artistica, ma in nessuno di questi casi ritengo giusto parlare di buon design.
Inoltre ho scelto quattro moral guidance, autentici maestri del disegno industriale e della grafica che hanno acceso la mia passione per la disciplina e mi hanno portato fino a questo punto. I fantastici quattro sono Achille Castiglioni e Dieter Rams per il design, Bob Noorda e Stefan Sagmeister per la grafica; quando sono nel dubbio preferisco appoggiarmi alla loro esperienza. Avrei potuto sceglierne tante altri ma, di sottrazione in sottrazione, sono giunto a definire loro come quelli fondamentali per la mia formazione.

Come si può intuire, mi sarebbe piaciuto tanto laurearmi alla Bauhaus, ma in fondo ho imparato qualcosa anche nella cara vecchia FAF. A questo proposito devo ringraziare un altro Architetto laureato all’Università di Ferrara: Gianluca Gimini.
Gianluca è un lettore di vecchia data di ELMANCO e mi ha aiutato a tradurre in inglese parte dei testi presenti nel blog, un aspetto importante perché alcuni articoli ricevono molto visite anche al di fuori dei confini italiani. Dopo la laurea Gianluca ha viaggiato parecchio ed ha già in portfolio alcuni interessanti di progetti di graphic e industrial design; ti consiglio di dare un’occhiata alla seduta Pigalle.

Per ora è tutto, altre novità saranno presentate in un diverso articolo la settimana prossima. Se hai letto tutte queste righe significa che eri davvero curioso di sapere che fine avesse fatto ELMANCO: ti ringrazio per l’interesse e ti invito a lasciare un saluto qua sotto!

Stefano

Ciao

Qualcuno aveva già avuto sentore della notizia, ed è tutto vero … ELMANCO chiude i battenti a tempo indeterminato: di sicuro per tutto luglio-agosto, poi in autunno, si vedrà.
Tanti lettori saranno stupiti, perché negli ultimi tempi sono stati fatti diversi sforzi per potenziare il blog (nuova grafica e template, 15.000 biglietti da visita distribuiti in Italia, belle collaborazioni etc, etc ) e perché maggio 2008 è stato il mese più “cliccato” di sempre, con oltre 40.000 visitatori unici assoluti, 90.000 pagine viste ed un numero di sottoscrittori ai feed quasi raddoppiato.
Tuttavia non basta, o meglio, non è bastato per rendere questo sito una dignitosa attività editoriale a tempo pieno. I numeri sono sempre bassi per assicurare entrate pubblicitarie sufficienti da parte degli inserzionisti italiani, e le prospettive di crescita sono troppo oscure per convincermi a mantenere l’impegno dopo due anni e mezzo di pubblicazioni.

Curare ELMANCO come ho fatto finora, infatti, è un impegno da almeno 5 ore al giorno, che non lascia molto tempo ad altre più redditizie, ma meno stimolanti, attività. Purtroppo sono giunto alla conclusione che senza scrivere in inglese, senza rendere questo progetto collettivo (e non mi va di chiedere a qualcuno di scrivere per me gratis, oppure di offrire la ridicola tariffa “standard” di 3 euro ad articolo, che non potrei comunque permettermi) e senza investimenti importanti o partnership con altri network, questo non potrà mai diventare un lavoro.
E trovare un lavoro, era l’obiettivo principale quando ho iniziato questa avventura 3 anni fa, guardando l’esempio di Josh Spear e dei ragazzi di Caymag. Un lavoro che, questo è ovvio, mi permettesse di stare in contatto con il buon design, aiutando allo stesso tempo la diffusione e l’interesse per la cultura progettuale.
Certo potrei continuare pubblicando 1-2 articoli la settimana, e riducendo il tempo dedicato alla ricerca ed alle pubbliche relazioni con lettori e colleghi, ma il blog diventerebbe qualcosa di molto diverso. È possibile che in futuro faccia una scelta del genere, oppure cambi la linea editoriale, però in questo momento non posso promettere nulla. Se vuoi essere sicuro di non perdere gli eventuali aggiornamenti futuri, ti consiglio di iscriverti alla newsletter.

Ora si accettano consigli su come ottenere una qualche forma di liquidazione: ELMANCO ha un buon nome nella comunità creativa italiana, e meriterebbe di essere valorizzato. L’ideale sarebbe sfruttare questa visibilità per vendere dei servizi, ma in questo momento non sembra possibile, nonostante le conoscenze acquisite possano tornare utili per futuri progetti personali.
Qualcuno si sente di raccogliere l’eredità, ed è interessato ad acquistare il patrimonio di articoli e back links guadagnato in questi anni?
Hai un lavoro attinente alla parola “design” (nel senso più fisico del termine: disegno industriale, progetto di interni, etc,etc) da offrirmi? In questo momento sto tornando ad occuparmi di architettura tradizionale, ma non si sa mai.
Per le questioni più private ti invito a contattarmi direttamente, senza lasciare commenti nel seguito dell’articolo.
Non c’è molto da aggiungere … considera questo un “lungo arrivederci”, prima o poi ci si risentirà.
Ciao.

Post scriptum.

Una chiccha finale per gli aficionados, ed i vecchi compagni di viaggio: sono riuscito a scoprire quella che con tutta probabilità è la posizione dell’originale “El Manco”.
Se questa estate ti trovi nei dintorni di Santander (Spagna), devi assolutamente fare tappa in uno dei migliori ristoranti della regione! Nel caso ti prego di inviami una foto di testimonianza: sarebbe molto divertente.