Il primo capo che comprai di 55DSL era una felpa rossa e blu con il logo bianco stampato nel mezzo. Era credo il 2002. Fino ad allora lo immaginavo come un brand uscito da qualche garage losangelino notato per caso su Transworld Skateboarding.? Il giorno che venni a sapere la verità dietro al brand veneto, avvertii un leggero senso di sorpresa non voluta, un po’ come quando ti svelano il finale di una partita che ti sei registrato. Da allora 55DSL ha messo su un po’ di anni, mutando più volte aspetto, nella continua ricerca di una propria identità subendo volente o nolente la presenza di mamma Diesel.
Mi hanno dato così la possibilità di parlare con il suo frontman, direttore creativo, nonché figlio di RR. Lui è Andrea Rosso.
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La prima cosa che mi è venuta in mente quando mi hanno detto che avrei potuto porti qualche domanda è stata: quanto è importante il valore del brand? O meglio, come avete fatto a convivere con una presenza così importante come Diesel?
Abbiamo sempre mantenuto la nostra indipendenza tramite una dichiarazione d’identità ben definita. 55DSL e Diesel hanno un approccio al mondo del fashion e al lifestyle molto diverso, direi addirittura si possano definire complementari.
Quanto pesa il nome del papi nella credibilità della tua professione?
La presenza di mio padre nel mio lavoro è inevitabile: sono il Direttore Creativo di 55DSL, marchio che porta la sua data di nascita (1955) e da lui fondato. Il direttore creativo però lo faccio in maniera autonoma e mi rivolgo lui principalmente per chiedere consigli. Lui è molto rispettoso e non interviene in maniera diretta nella gestione del brand.
Quello che percepisco da 55DSL è che in molti aspetti non ha ancora ben maturato il suo carattere definitivo, a che punto siete della vostra crescita?
55DSL alle spalle ha vent’anni di storia fatta di mutamenti e continua evoluzione. Sicuramente nell’ultimo decennio abbiamo dato una grossa svolta allontanandoci dal mondo degli action sports, ma al tempo stesso abbiamo mantenuto un’attitudine tipica di quel movimento di giovani che sebbene non attivamente coinvolti condividono un lifestyle comune. Siamo e saremo sempre il brand italiano di streetwear che si ispira allo street style, all’arte e alla musica.
La prima cosa che molti potrebbero pensare quando si parla di Andrea Rosso è pensarlo come ad un ragazzo immaturo che è entrato dalla porta principale. Spiegaci invece com’è stato difficile diventare direttore creativo di 55DSL e far tacere le malelingue.
Si è vero che sono entrato dalla porta principale, ma quella del magazzino di Diesel.
Touché. Quanta autenticità c’è nelle vostre collezioni? È frutto di molta ricerca o vi appoggiate ad agenzie di stile per raccogliere le ispirazioni più importanti?
L’autenticità delle nostre collezioni si esprime nella forza dello straordinario team di creativi ed esperti di prodotto che lavorano alle nostre collezioni e che io coordino.
So che sei un appassionato di tees. Ora però non faccio che vedere maglie monocolori dove il marchio si percepisce a malapena. 10.55 invece sembra un’ottima idea per dare un valore aggiunto al capo.
La t-shirt è uno stato d’animo: alcune volte hai bisogno di quella bianca e anonima, altre di quella a forte impatto visivo. Sicuramente le tees 10.55 soddisfano il secondo desiderio.
Ok ora che abbiamo sciolto il ghiaccio ti volevo chiedere un paio di curiosità. So che sei un grande fan dei Beastie Boys, in quale video li avresti voluti vestire?
Quando diversi anni fa i Beastie Boys sono venuti in Italia, sono finiti nella copertina nel magazine PIG e Adam Horovitz indossava proprio un piumino 55DSL. Sogno realizzato!
Qual è il device che usi più spesso per raccogliere ispirazioni?? Ti muovi sotto falsa identità sui social o ci metti la faccia senza problemi?
Purtroppo sono on-line dipendente. Nei social raramente metto la faccia, se proprio devo, il mio nome. Preferisco che i contenuti visivi che condivido parlino per me.
Concorderai con me che una parte del mondo action sport ha assorbito una forte influenza dal mondo fashion, o forse il contrario…aiuto dimmi cosa sta succedendo.
Credo che il mondo core alternativo anni ’90 sia scomparso e sicuramente un aiuto lo ha dato il mondo del web. Il contatto digitale con realtà visive e artistiche complementari ha dato sfogo ad una illimitata voglia di sperimentare e mescolare nel modo di vestirsi ed esprimersi.
Si dice in giro che il surf anni ’50 con boardshort corto e tavola lunga andrà un casino l’estate prossima, puoi anticiparmi qualcosa della prossima vostra S/S?
Il surf sarà protagonista anche nella collezione SS14 di 55DSL, per noi l’ispirazione sono però gli anni ’80.
Ho letto in un’intervista che adori i mercatini. Hai mai pensato di lanciare una linea 55DSL dedicata a collaborazioni con designer di prodotto?
È un desiderio che avevo da diverso tempo e che grazie al mio nuovo ruolo in azienda ho realizzato. Da poco sono diventato anche Direttore Creativo di tutte le licenze di Diesel, seguo quindi tutte le collaborazioni di Diesel con i marchi di interior design, dando così concretezza alla mia passione per il design di prodotto.
Ultima domanda che mi ossessiona da tempo. ?La velocità ha preso il sopravvento sul nostro sile di vita, dobbiamo lavorare velocemente, raccogliere le informazioni e rispondere velocemente, mangiare velocemente, pensare velocemente, cambiare abito velocemente. Questo aspetto unito alla crescente crisi ha favorito il proliferare di marchi usa-e-getta che inevitabilmente hanno riscosso successo a discapito di una qualità che sembra importare sempre meno agli occhi del consumatore.? Quindi mi chiedo: chi vi compra ancora una maglia a 45 euro?
Le t-shirt di 55DSL vengono acquistate da chi comprende la passione e l’accuratezza che ci sta dietro. I nostri punti di forza sono la durabilità, la qualità e l’originalità. Mi sembra un giusto compromesso per giustificare i 45 euro.