Ogami e Repap

Ogami Collection è un prodotto apprezzabile sotto molti punti di vista. Di primo acchito credevo di trovarmi di fronte a una serie di taccuini decorati con belle grafiche dai toni vintage, ma poi ho scoperto una storia più sorprendente, che merita di essere raccontata. La serie Quotes è, infatti, prodotta usando Repap una carta ottenuta dalla pietra con un nuovissimo processo industriale. Proprio così, Ogami utilizza una carta che invece di essere ottenuta dalla cellulosa degli alberi è formata per l’80% da carbonato di calcio recuperato da cave e macerie di materiali edili, e per il 20% da una resina non tossica.

La carta Repap ha lo stesso aspetto della carta tradizionale, ma presenta alcuni vantaggi: al tatto è molto liscia e vellutata e la penna vi scorre sopra con maggiore fluidità, è impermeabile e dopo averla bagnata non si increspa, inoltre è molto resistente ed anche tirando con forza non è possibile strapparla ma solo distorcerla. Ho testato personalmente i taccuini di Ogami Collection e posso confermare queste speciali caratteristiche.

Il sito di Repap spiega che questo nuovo tipo di carta è anche più ecologico ed economico perché la sua fabbricazione comporta minori emissioni di CO2, e consente un risparmio di inchiostro in fase di stampa. Il video promozionale di Repap illustra bene queste caratteristiche e ci ricorda come le prime forme di scrittura umane siano avvenute proprio sulla pietra carta, e quindi la loro invenzione permette in qualche modo un ritorno alle origini.

Ogami è un marchio creato dal Gruppo Cartorama, e rappresenta il primo utilizzo di una carta che in futuro potrebbe diventare molto diffusa dato che la sua resistenza rappresenta un indiscutibile vantaggio, sopratutto per i prodotti destinati ai bambini o a un uso all’aria aperta.

Il progetto grafico di Ogami Collection è stato curato da Paolo Frello e da Office Milano che hanno fatto un buon lavoro; l’idea di usare le citazioni per personalizzare le copertine non è nuova, ma se usata con intelligenza può sempre dare buoni risultati. L’unica scelta che non ho compreso è perché non sia stato evidenziato più chiaramente sui taccuini stessi l’uso di questa speciale carta derivata dalla pietra, ancora sconosciuta al grande pubblico. Un materiale del genere offriva un bello spunto da cui partire per il progetto della creatività e della comunicazione, ed io avrei preferito battere con più decisione questo tasto.

Come detto in precedenza, ho avuto tra le mani i taccuini Ogami perché mi sono stati inviati dagli amici di Busta all’interno di un’edizione speciale del loro contenitore creata per promuovere la mostra “Re-Cycle: strategie per l’architettura, la città e il pianeta” in corso al la museo MAXXI di Roma fino al 29 aprile 2012.
5.000 taccuini saranno distribuiti in questa maniera e mi sembra un abbinamento felice perché il tema del riciclo è naturalmente pertinente a un prodotto come Ogami.

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