La mitica Radiocubo Brionvega
Posted in: UncategorizedQuesto articolo rende omaggio a uno degli oggetti di culto del design italiano, la Radiocubo di Brionvega, a cui sono legato anche affettivamente perché è un tratto d’unione tra la mia infanzia e quello di cui mi occupo oggi grazie a Elmanco. La mia famiglia possiede ancora oggi un modello di colore bianco come quella che vedi qui sotto, e ricordo bene quando a 5-6 anni la usavo nei miei giochi facendo scattare la chiusura magnetica e pigiando i tre pulsanti in successione fino a quando quello difettoso saltava via come il missile di un robot…
Mi fa sorridere pensare che quella che vedevo, con gli occhi del bambino, come una strana e pesante radio ora, da grande, devo considerare un capolavoro di design e un simbolo del boom economico italiano degli anni sessanta.
Tecnicamente denominata Radio Brionvega ts522, la radio è stata disegnata in cooperazione dall’italiano Marco Zanuso e dal tedesco Richard Sapper e costituisce senz’altro uno dei prodotti più celebri dell’azienda italiana, che negli ultimi anni ha affrontato un’interessante operazione di restyling e rilancio.
La radiocubo ha continuato ad essere prodotta per molti anni ricevendo solo piccole modifiche come l’antenna, che è stata meglio integrata nella scocca, e un piccolo monitor a cristalli liquidi. Un’aggiunta, quest’ultima, che avrebbe dovuto far apparire il prodotto più al passo dei tempi, ma che invece è meglio dimenticare perché l’intrusione nel disegno originale si è dimostrata poco felice.
Il design sobrio e stiloso della radio ts522 lo rende un oggetto ancora attuale ma ai suoi tempi fu considerata una proposta radicale e coraggiosa perché le sue forme erano a dir poco originali e per la prima volta portava i colori accesi nel mondo tradizionalmente grigio e freddo degli elettrodomestici.
Circa quaranta anni dopo, una scelta analoga ha decretato lo strepitoso successo dei computer iMac.
Credo che da bambino la Radiocubo mi affascinasse perché si poteva aprire e trasformare, e per il suo aspetto fantascientifico. Un aspetto che che la faceva somigliare a un altro elettrodomestico di quegli anni, meno noto ma pur sempre bellissimo: la Radiolampada Europhon disegnata da Adriano Rampoldi nel 1970.
In casa mia la Radiolampada è stata meno longeva della Radiocubo: riuscii facilmente a distruggere la calotta di plastica, e dopo qualche anno la buttammo via!
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