Design digitale e materialità litica

Design digitale e materialità litica” è il titolo del libro che ho letto poche settimane fa. Ero curioso di averlo tra le mani da quando ho visto per la prima volta sul blog Architettura di Pietra le splendide immagini dei rivestimenti e dei sistemi costruttivi in pietra disegnati da Raffaello Galiotto per Lithos Design. Il libro, scritto da Veronica Dal Buono e edito da Librìa, spiega la genesi di questa produzione e sviluppa interessanti riflessioni sull’uso della tecnologia per lavorare il materiale considerato il più solido e duraturo per antonomasia: la pietra.

La storia di Lithos Design è recente, quando nel 2007 Raffaello Galiotto incontra i fratelli Claudio e Alberto Bevilacqua che, con alle spalle la lunga esperienza dell’azienda di famiglia, decidono di creare un’innovativa collezione di prodotti basati sui materiali lapidei.

Lithos Design, infatti, esalta le caratteristiche estetiche e meccaniche della pietra attraverso la lavorazione con le macchine a controllo numerico.
La sfida consiste nell’utilizzare tecniche e logiche tipiche della produzione industriale (per quanto destinate a un numero di pezzi limitato) ma conservare il valore scultoreo e naturale che tipicamente ci si aspetta dai materiali lapidei.
Questo tema, tuttavia, sarebbe anche trascurabile se il risultato non fosse esteticamente interessante, ma proprio qui risiede invece il successo di Lithos Design.

Le collezioni affascinano per il loro dinamismo e armonia, ma quando ci si rende conto che il materiale utilizzato è la pietra, l’ammirazione diventa stupore.

A volte penso che la possibilità di utilizzare software parametrici abbia generato nell’architettura un’esagerata rincorsa verso edifici sempre più liquidi e decostruttivisti, ma le collezioni Lithos Design sono una delle migliori dimostrazioni possibili di nuove tecnologie applicate al design.

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