We meet en&is, the mind behind Megaphone

Enrico Bosa e Isabella Lovero, formano il duo en&is, studio di design con base a Milano.
Tra i loro progetti presentati al Salone del Mobile 2011, uno in particolare ha fatto il giro del web in pochi minuti e mi ha letteralmente folgorato.
Questo è MegaPhone.
Ho avuto l’occasione di farci due chiacchiere per il Grand Tour, ecco qui cosa ci hanno risposto.

We meet en&is

Com’è nato en&is e a quali nuovi progetti state lavorando in questo periodo?
en&is design nasce dalle sinergie tra Enrico Bosa, designer di prodotto e arredamento di interni, ed Isabella Lovero, designer di prodotto e gioiello. Ambedue laureati in Disegno industriale presso il Politecnico di Milano, dal 2004 iniziano a lavorare presso Studi e Aziende prestigiose italiane che li vedono responsabili della progettazione di oggetti in larga scala dall’arredo di interni, al prodotto per la casa, all’accessorio.
L’attività dello studio inizia nel 2007 spaziando dall’analisi del mercato alla definizione del concept e allo sviluppo del prodotto, lavorando a stretto contatto con le aziende. Questo consente loro di padroneggiare il processo progettuale che così diventa strumento principale per la progettazione di diverse tipologie di oggetti muovendosi in diversi settori.
Affrontano le tematiche della progettazione creando con l’azienda committente un rapporto che favorisca l’unione tra la proposta creativa e il know how aziendale, in un’ottica di sostenibilità ambientale, capacità produttiva e costi.
Il loro approccio al progetto è volto a creare oggetti poetici, che raccontino qualcosa a chi li osserva.
Il loro obiettivo è creare un po’ di magia con gli oggetti che disegnano così da rendere un bel posto ogni stanza.
Pensano che ogni oggetto capace di strappare un sorriso racchiuda in sé un pizzico di magia e trovi così ragion di esistere in un mercato ormai straripante di oggetti.
Il nostro lavoro oggi come oggi si divide in due strade, la prima è orientata a soddisfare le varie richieste dei nostri clienti, mentre la seconda è orientata allo sviluppo del nostro brand, che è nato con il progetto Megaphone.

We meet en&is

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Megaphone è stato chiacchierato su molti blog in giro per il mondo, quanto beneficio vi ha portato questo passaparola?
La visibilità che ci ha portato il Megaphone è stata enorme, non ti nascondiamo che negli ultimi mesi abbiamo dedicato molto del nostro tempo ad organizzare materiale per le pubblicazioni ed interviste varie.
Megaphone si è rivelato particolarmente adatto al nostro tempo, dove ormai siamo inondati di tecnologie e dove ormai nulla è impossibile quando c’è di mezzo la tecnologia sempre più onnipotente. Ecco appunto che un prodotto apparentemente “semplice” diventa magico proprio perché è assolutamente low tech!
Durante il salone del mobile la maggior parte degli osservatori rimaneva incredulo difronte all’effetto, oserei dire magico, della resa sonora del Megaphone in assenza di una componente elettronica e senza energia elettrica aggiunta.
L’interesse suscitato da questo prodotto ci ha portato allo sviluppo del brand e alla decisione di autoprodurcelo, così da poter gestire al 100% la vita del prodotto.

We meet en&is

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Non ti nascondo che me ne sono proprio innamorato a prima vista! Parlaci un po’ di Megaphone, prototipi sviluppati, qualche rumors o chicca che vuoi nasconderci 😉
Megaphone è un esempio lampante del nostro modo di lavorare.
A noi piace molto lavorare e immettere nei nostri progetti un pizzico di magia, così da strappare un sorriso complice nell’osservatore.
E’ nato dall’esigenza di far ascoltare a tutti la musica che c’è nella nostra libreria dell’iPhone (senza ricorrere alle solite dock che consumano energia). Abbiamo cominciato per gioco ad amplificare/distorcere la musica avvicinando lo speaker dell’iphone alla bocca (e modulando il suono chiudendola o meno ottenendo un “effetto wah wah”). Immediatamente c’è stato uno scambio di sguardi che ci ha subito fatto capire le potenzialità che stavano dietro ad un giochino del genere.
Abbiamo cominciato a ragionare sulla cosa evidenziando quali avrebbero dovuto essere i punti cardine del progetto:
– assenza di alimentazione elettrica (quindi un amplificatore passivo),
– assenza di materiali plastici, per sottolineare ancora una volta l’attenzione al sostenibile
– studio di una forma che fosse la giusta combinazione di forma/funzione e forma estetica.
Immediatamente ci siamo messi al lavoro sperimentando materiali e forme, in questa fase ci siamo fatti aiutare da un esperto del suono che ci ha aiutato a definire la forma ideale della struttura.
Tra i vari materiali sperimentati, quello più interessante è stato fin da subito al ceramica, proprio per la sua presenza scenica che andava ad enfatizzare l’amplificazione sonora.
La ceramica ha 3 fasi di lavorazione principali, colaggio, prima cottura e seconda cottura.
Con il colaggio avevamo un corpo di ceramica rigido come il cuoio, quindi ancora malleabile, e l’effetto di amplificazione non era dei migliori.
Con la prima cottura  il prodotto (biscotto) è diventato rigido e poroso, il risultato dell’amplificazione era leggermente inferiore alla prima fase proprio a causa della porosità del materiale (le aspettative stavano un po calando…)
Con la seconda cottura vene cucinato lo smalto sul biscotto, quindi il prodotto viene ricoperto da un sottilissimo strato di smalto che vetrifica. Ora il prodotto è assolutamente liscio e “tintinnante”. Alla prima prova siamo rimasti  bocca aperta e l’entusiasmo ci ha nuovamente coinvolti!
In parallelo stavamo sviluppando un piedistallo così da sostenere/valorizzare il corpo in ceramica. La scelta del materiale è caduta sul legno, così da utilizzare sempre materiali “low tech” e vecchi quanto la storia dell’uomo.
Alla fine il risultato è stato un ottimo prodotto dove il contrasto tra hightech (iPhone) e lowtech (Megaphone) riesce a sorprendere e strappare quel sorriso magico/complice dagli sguardi increduli che si posano sul nostro prodotto.
Questa per noi è la soddisfazione più grande!
Successivamente abbiamo sviluppato il colore nero (logica conseguenza del bianco) e l’oro.
L’oro è stato un grandissimo successo che ci ha fatto pubblicare in migliaia di articoli (nel web e nella carta stampata). Siamo arrivati addirittura nella vetrina natalizia dello store di Giorgio Armani in centro a Milano!

Sarete al Salone del Mobile anche quest’anno? Con quali prodotti?
Attualmente stiamo lavorando alla progettazione di una famiglia di vasi in stampaggio rotazionale ed ad un sistema di prodotti/interfaccia legati alla casa domotica, ma questi progetti sono slegati dall’evento del Salone del mobile. Inoltre stiamo continuando una serie di attività di art direction per consolidare il nostro brand.
Quando noi ci mettiamo al lavoro su un buon progetto ci sono due elementi fondamentali: il concetto e la forma.
Questi due elementi devono mescolarsi fino a renderli indistinguibili. Per arrivare a tale risultato è richiesto molto lavoro e la consapevolezza che presentare un prodotto non ancora sviluppato in tutti i sui dettagli (“acerbo”) potrebbe compromettere il progetto stesso.

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