Video Mapping, questo sconosciuto

Di solito, quando dici ad una persona “ Faccio Video Mapping”, essa tende a guardarti in modo strano, come se avessi parlato in una lingua sconosciuta, quella faccia che dice “amico, veramente non so di che stai parlando”. Non hanno tutti i torti a guardarti così, il Video Mapping è una tecnica abbastanza recente e in Italia se ne sono visti pochi, e la gente che li ha visti non sa che si chiamano Video mapping.
Il Video Mapping è una tecnica che consiste nel proiettare effetti grafici 2D e 3D su una superficie.

La superficie in questione può essere la facciata di un palazzo, un’automobile, perfino un albero. E a seconda della cosa su cui proietti prende un nome diverso, quindi il Video Mapping è diviso in diverse sotto-categorie che si prendono il nome di Architectural Mapping, Car Mapping, Garden Mapping, e così via.
Il Video Mapping nasce nei primi anni del 2000, e viene usato molto in ambito della comunicazione, ma anche come installazione artistica. I primi paesi a utilizzare questa tecnica sono stati la Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Gran Bretagna,etc. Infatti da questi paesi provengono i migliori studi di Video Mapping, come ANTIVJ, OnionLab, Bordos, Telenoika, Obscura Digital, e la lista continua… Questi studi hanno creato i mapping più spettacolari di sempre, e rimangono sempre all’ avanguardia.
In Italia questa tecnica è arrivata da poco, e gli studi di Video Mapping sono pochi. Nel panorama italiano ci sono Apparati Effimeri, Roberto Fazio e i già noti nel campo delle installazioni video Studio Azzurro.

Dando una visione romantica a questa disciplina, diciamo che i primi a fare Video Mapping sono stati alcuni VJ che stanchi di proiettare all’ interno dei club, hanno deciso di portare i loro proiettori e computers all’esterno dei club, creando spettacolari effetti visivi sulle facciate. Difatti la collaborazione tra musica e visual è molto stretta, e spesso un mapping coincide con un evento musicale.

Ma come si fa un Mapping?
Fare un mapping è piuttosto complesso, ma molto affascinante. Grazie ad un workshop tenuto da Apparati Effimeri ho potuto vedere ogni passo di questo processo, fino ad arrivare alla vera e propria proiezione. All’inizio si fa un rilievo della facciata su cui si dovrà proiettare, si fanno fotografie dell’intero edificio, dei dettagli architettonici, e si decidono quanti proiettori utilizzare e quali ottiche usare. Poi si torna in studio e ci si concentra sui contenuti, sullo storyboard, e si crea un modello 3d della facciata su cui sbizzarrirsi.

I programmi usati solitamente nella parte creativa sono CINEMA 4D e After Effects. Montato e renderizzato il video si torna nel luogo della proiezione, dove si allestiscono i proiettori. Per la messa in onda della proiezione si utilizzano programmi da vjeeing, come Mad Mapper, TouchDesign, Pandora, VDMX etc che gestiscono le immagini che andranno sui proiettori.
Per fare coincidere le immagini video con la facciata si fa un warping, ovvero si distorce l’ immagine che esce dai proiettori, tramite i programmi da vj.
Nel caso si utilizzino più proiettori, per far si che l’immagine risulti omogenea e senza stacchi, si sfumano i bordi di ogni proiezione tramite l’edge blending.
Dopo aver sistemato tutto, non resta che premere play… e assistere alla meraviglia. Perchè il bello è che anche tu vedi il tuo lavoro per la prima volta, e se tutto ha funzionato bene l’emozione è tantissima.

Mapping Around Showcase from Mattia Santini on Vimeo.

I mapping sono utilizzati in ambito della comunicazione, e grosse aziende si rivolgono a questi studi per creare eventi di richiamo promozionale di un prodotto.
Esistono anche festival di Video Mapping dove si raccolgono i migliori projection designers dell’ Europa e del Mondo. Tra i più importanti citiamo il Mapping Festival a Ginevra, il Fiber Festival ad Amsterdam, il
Festival of Lights di Berlino e il Vivid Live a Sydney.

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