Ventura Lambrate deludente
Posted in: trendScrivo questo articolo dopo la prima visita a zona Ventura Lambrate durante la settimana del design milanese 2012. La curiosità era tanta perché dal 2010, anno di nascita, ad oggi il progetto ha riscosso molti consensi e punta a ritrovare quell’energia creativa originaria del Fuorisalone, che sta sfumando sotto i colpi di tanti inserimenti istituzionali e commerciali che a volte poco centrano con il design.
Forse le mie aspettative erano troppo alte, ma sono rimasto deluso da zona Ventura Lambrate nonostante tutti continuano a parlarne molto bene; e non lo dico per fare semplicemente il bastian contrario.
L’ambientazione è affascinante: sono stati usati ex edifici manifatturieri oggetto di ottimi progetti di recupero, c’è tanta bella gente, gli eventi non mancano e passeggiare per la zona è indubbiamente un piacere. Tuttavia, il design che ho visto non mi ha impressionato.
Per fare una sintesi malvagia, credo che escludendo lampade, tappeti e cose note (come quelle del bravissimo Jaime Hayon) restasse ben poco da vedere. Questo è il mio punto di vista, spiegato dal fatto che Elmanco si interessa più al disegno industriale che all’artigianato e all’arte, o perlomeno a quei casi in cui l’ handmade può avere una sua chiara funzionalità oppure essere l’apripista di produzioni in serie.
La sensazione che invece ho avuto era che a Ventura Lambrate si facesse a gara a chi trovasse l’idea più sorprendente e originale perché tanti progetti avevano un senso solo calati in quella situazione, mentre in ambienti più quotidiani e ordinari avrebbero avuto ben poca ragione di esistere.
Quest’anno non ho visitato il Salone del Mobile, concentrandomi sul Fuorisalone in città, ma in fin dei conti sono rimasto deluso sia dagli eccessi commercial – popolari di Zona Tortona che dall’autoreferenzialità dei designer – artisti – provocatori di Ventura Lambrate.
Non voglio certo dire di ignorare il Fuorisalone, anche perché gli eventi e le serate possono essere molto divertenti, ma è meglio non aspettarsi troppo.
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