#supportcocacolla

Questo articolo è un doveroso supporto agli amici e colleghi di CocaColla.it, uno dei migliori blog di arte, design, advertising, lifestyle e trend della rete nato nel 2010 e capace di raggiungere numeri ragguardevoli come 1,5 MILIONI di visitatori unici in un anno, 7000 liker su Facebook e 1000 follower su Twitter. Numeri talmente importanti da svegliare il gigante, che con il consueto tatto e lungimiranza ha deciso di dire basta al grave rischio di confusione per i consumatori.
Proprio così, il blog CocaColla.it chiude perché i suoi autori hanno ricevuto dall’ufficio legale di Coca-Cola Company due lettere di diffida, con cui la multinazionale chiede di ritirare le pratiche avviate per la registrazione del marchio e la cessione nei loro confronti del “nome a dominio” www.cocacolla.it.

Di seguito riporto i punti salienti del comunicato stampa, pubblicato in un editoriale di addio che fortunatamente sembra diventare un arrivederci.

La motivazione è la seguente: “… che la registrazione e l’utilizzo da parte sua del nome a dominio www.cocacolla.it determina l’insorgere di un grave rischio di confusione per i consumatori che possono essere indotti a ritenere che il segno COCACOLLA ed il nome a dominio www.cocacolla.it siano volti a contraddistinguere prodotti/servizi distribuiti, organizzati o sponsorizzati dalla nostra cliente o che comunque l’uso del segno COCACOLLA da parte sua sia stato autorizzato dalla nostra assistita in base ad accordi o altri legami contrattuali o societari, il che non corrisponde al vero. L’uso del segno COCACOLLA e del nome a dominio www.cocacolla.it da parte sua costituisce inoltre contraffazione dei celebri marchi costituiti dalla dicitura Coca-Cola della nostra assistita.”.


Gli autori di CocaColla.it hanno già contattato uno specialista in diritto industriale e in proprietà intellettuale.

“Analizzato il caso ci ha convinto che fosse meglio mollare tutto, perché andare avanti in un’azione legale sarebbe stato un massacro, soprattutto per le nostre tasche. Il nostro è infatti un progetto editoriale e non avremmo mai potuto permetterci una battaglia legale contro una multinazionale del genere. Ormai con certezza, dobbiamo comunicarvi che il  5 Marzo 2012 chiuderemo il dominio www.cocacolla.it e tutti i profili social ad esso collegati.”.

Come è nato il nome CocaColla?

“L’idea di chiamare il blog CocaColla nasce da uno dei nostri primissimi brainstorming, quando pensammo di mettere insieme la colla, elemento fondamentale dell’artistica di base e della street-art, con la Coca-Cola, simbolo della cultura pop, dell’industrializzazione e della pubblicità. Per noi in questo nome c’era tutto quello che volevamo comunicare: tutte le nostre passioni, tutti gli argomenti che di lì a poco sarebbero diventati i temi del nostro lavoro quotidiano di ricerca e produzione di contenuti. Un nome facile da ricordare e irriverente che fa il verso proprio al soft drink più famoso al mondo.”.


Ed Ora?

“Con questo comunicato vogliamo attenzionare a tutti voi quanto è accaduto e comunicarvi che stiamo già lavorando ad una nuova identità. Per evitare di perdere quanto costruito in questi due anni con CocaColla vi chiediamo di sostenerci comunicando la news sui vostri blog, sulle vostre pagine, sui vostri canali e su Twitter usando l’hashtag #supportcocacolla. Potete registrarvi alla nostra newsletter rimanendo aggiornarti sugli sviluppi futuri del nostro blog.
Di questa storia ve ne saremo grati.
Il fu Drink Team.”.


Una gran brutta storia, che dimostra una volta di più come alle multinazionali può mancare l’elasticità per riconoscere quando è il caso di mettere da parte il diritto per non calpestare il buon senso.
CocaColla era un nome geniale per un blog del genere, e nella sua immagine nulla riecheggia alla celebre bibita gassata, che usa un logo, un font e un colore differente.
Tuttavia questa storia dimostra anche la potenza di internet, e di come un’azienda al giorno d’oggi possa preoccuparsi per tutte quelle persone che digitano per sbaglio il suo nome con una “L” in più nei motori di ricerca, anche quando i risultati non hanno nulla in comune, e di concorrenziale, per l’azienda stessa.

Nell’immediato la vicenda è diventato volano pubblicitario per il blog CocaColla.it, perché la questione ha suscitato grande clamore sui social network e se sono occupate anche testate come La Repubblica, Wired, L’Unità. Tuttavia ripartire con un nuovo dominio e una nuova piattaforma, e rinunciare all’enorme patrimonio di backlink guadagnato in due anni di attività è una mazzata dura da digerire… in bocca al lupo ai ragazzi di CocaColla.it per la nuova avventura!

Questo articolo rende omaggio anche all’irriverente creatività innescata dalla contestazione in corso; qui ho pubblicato gli esempi migliori ma per essere aggiornato puoi seguire la pagina facebook di CocaColla.it e l’hastag  #supportcocacolla su Twitter.

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