Think.Side No.7

Cosmogramma

Flying Lotus

Nella classifica 2010 del sottoscritto trovate, senza dubbio alcuno, ‘Cosmogramma’ al numero uno. A mio avviso questo disco oltre ad essere compiuto e variegato quanto basta, può tranquillamente diventare una specie di riferimento per un movimento che vuole unire elettronica e elettrico. Flylo è come un pittore schizoide che unisce con il dosatore calibrato al centesimo elementi che sono in contrasto fra loro, qui però non si tratta di colori ma di mettere, togliere, rimettere hip-hop, glitch, drum’n’bass, sonorità da musical, vibrazioni jazzy con un tocco che oserei dire magico, ricordate gente ‘necro phuturo’. Dei bassi se ne occuppa Thundercat che fa un lavoro meraviglioso, ascoltate ‘Computer Face / Pure Being’ alla svelta! Nelle ospitate entra pure un signore inglese nato a Oxford che di mestiere fa il cantante di una band pop/rock Radiohead, Tom Yorke roba da poco vero?
Fa la sua comparsa nelle parti vocali di ‘…And the World Laughs With You’, tonalità dimessa. Tra i pezzi che adoro ci sono ‘Do the astral plane’ (quell’easy listening che prima dello sputtanamento si trasforma in house music macchiata di jazz), ‘German Haircut’ (così maledettamente lounge).
Questo disco che mi manda facilmente su di giri ad ogni ascolto è il suo capolavoro, é il suono che fa godere qualsiasi ragazzo amante dell’ IDM oggi.

VIDEO ‘MmmHmm’

Black Noise

Pantha Du Prince

File under: Minimal Techno Mutante.
Il tedesco, per la precisione di Amburgo, Hendrik Weber esce con questo rumore nero che abbandona quel suono prettamente teutonico per uno più naturalista. Infatti molti brani di questo nuovo disco partono con veri e propri ‘field recordings’ registrati sulle alpi svizzere in mezzo a mucche e pecore, ma il piatto è ricco a questo giro perchè come ospitate qui non si scherza affatto. Fanno capolino al capezzale del crucco Tyler Pope degli Lcd Soundsystem e Noah Lennox aka Panda Bear che compaiono rispettivamente in ‘the splendour’ e in ’stick to my side’ che, per l’appunto, gode di superlative aperture vocali. Fate attenzione perchè inoltre potrete sentire fra un pezzo e l’altro echi di tecnho stile Detroit e melodie che dipingono scenari alla melassa, molto romantici. Ci sono un sacco di indizi elettronici in ‘black noise’ ma il rischio di perdersi nel turbinio di beat sta a zero, buone vibrazioni.

VIDEO ‘Stick to my side’

I’m new here

Gil Scott Heron

“All’inferno e ritorno” forse basta questa frase per narrare la vita di questo artista di colore che negli anni ‘70 ha lasciato il segno con quella commistione di jazz-soul-funky-blues. Parlano meglio per lui i suoi ’spoken word’ che in ‘I’m new here’ si trovano a profusione accompagnati per il mio godimento da beat elettronici di tenore apocalittico, cupo, nero come il colore della sua pelle solcata oggi dall’incedere del tempo. Basterebbe solo la cover di ‘I’ll take care of you’ per farci venire la pelle d’oca e far salire vertiginosamente l’elemento emozione a livelli altissimi.
E così dopo quindici anni mi immagino quest’uomo che torna per confessare le sue storie di dolore e rassegnazione con qualche spiraglio all’orizzonte come in ‘Me and the Devil’ una specie di dialogo fra se stesso e l’elemento borderline che lo ha guidato verso il baratro più di una volta. Una mezz’ora in compagnia del padrino del rap, indimenticabile.

VIDEO ‘I’m new here’