Belgrade Design Week Report

Giusto una settimana fa sono tornato da Belgrado (per una simpatica coincidenza, nello stesso momento era all’aeroporto anche Ratko Mladic, con destinazione Aia…) ed è ora di stilare un report dell’evento principale di quei giorni: la Belgrade Design Week 2011, che avevo già annunciato qui.
A questo articolo ne seguiranno altri sulla città di Belgrado e su un paio di negozi davvero cool che consiglio di visitare, casomai ti trovassi in Serbia.
Purtroppo sono riuscito a partecipare solo il pomeriggio di sabato 27 maggio, la giornata conclusiva, ma l’impressione che ne ho avuto è stata estremamente positiva. Si tratta di un evento di alto livello, organizzato con professionalità e degno di una grande capitale europea. Se l’obiettivo è quello di promuovere Belgrado in ambito creativo, e proiettarla per qualche giorno al centro delle scena internazionale, la missione è riuscita.

Merito dell’organizzazione, capitanata dall’architetto Jovan Jelovac di cui ho apprezzato anche l’abilità nel condurre il ciclo di conferenze che si è tenuto allo Yugoslavic Drama Theatre. Non l’ho conosciuto personalmente (anche a causa del mio inglese scadente che prima o poi dovrò imparare sul serio) ma è una persona molto competente e appassionata. Per conoscere meglio il dietro le quinte di quelle giornate ti consiglio di leggere l’articolo edito da Abitare.

Io e i miei compagni di viaggio abbiamo seguito le conferenze di Nick Leaf, senior creative director di MTV, Samul Payne dell’agenzia pubblicitaria Mother, Andy Cameron di Wieden & Kennedy, Shane Walter della polivalente Onedotzero, Ian Toombs di Anomaly e infine Patrik Schumacher, architetto associato dello studio di Zaha Hadid. Personaggi brillanti, che fanno parte di alcuni dei migliori studi del mondo, e che ci hanno mostrato progetti di successo e una visione di dove sta andando la loro professione.

L’intervento che ha suscitato maggior entusiasmo è stato quello di Schumacher, il teorico di Zaha Hadid che ha illustrato l’ambiziosa tesi secondo cui siamo di fronte al nascere di nuovo stile architettonico: il Parametrismo, punto di rottura con le epoche precedenti. Stile figlio, aggiungo io, della potenza di calcolo dei moderni computer la cui influenza sta permeando ogni aspetto della società e inevitabilmente anche l’architettura. Il tempo dirà se la tesi è giusta, certamente in questo momento Zaha Hadid fa progetti eccezionali, ed un punto di riferimento imprescindibile per i colleghi.

La serata è poi proseguita con una gran bella festa organizzata da MTV nel 25° piano di uno dei pochi grattacieli moderni di Belgrado, al di là del Danubio, per suggellare la conclusione degli eventi. La Design Week era iniziata lunedì con alcuni workshop che non ho conosciuto, ma seguire tutto richiede molto tempo, ed è pure stancante…

E’ importante spiegare come al di fuori delle conferenze, dei workshop, e dei concerti non esistessero altri eventi che interessassero la città. Non c’erano fiere e showroom aperti in concomitanza; la maggior parte dei cittadini non è coinvolta in queste giornate che rimangono molto “per addetti ai lavori” e Belgrado non è una città dalla creatività esaltante, quanto piuttosto grigia.
Tuttavia questo aspetto ha anche dei risvolti positivi, non si rischia l’asfissiante abbondanza di stimoli della settimana del design milanese, perciò non posso che consigliare a tutti i lettori di Elmanco una visita alla prossima Belgrade Design Week.

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