Manuele Fior da Cesena

Gironzolando in una libreria della mia città mi sono imbattuto in un libro la cui copertina ha immediatamente attirato la mia attenzione. Non conoscevo né il titolo né l’autore, ma il disegno era molto bello così ho iniziato a sfogliare il libro. Prima sorpresa: non era un libro, ma un volume a fumetti dai raffinati disegni in bianco e nero. Seconda sorpresa: l’autore dei disegni e dei testi è di Cesena, come me. Terza sorpresa: Manuele Fior, l’autore, è pure lui architetto, e ha solamente un paio di anni in più. Quarta sorpresa: Manuele Fior è famosissimo; ha vinto la Fauve d’or come miglior album al Festival internazionale di Angoulême (il più famoso festival del fumetto europeo) e ha lavorato come illustratore per La Repubblica, Rolling Stone Magazine, Feltrinelli e Il New Yorker.

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Possibile che un appassionato di fumetti come me (sebbene ora ne legga molto meno di un tempo) non abbia mai sentito parlare prima di un concittadino con cui ho tanto in comune? Evidentemente sì, e anche in tempo di blog, social Network, newsletter, e infiniti passaparola digitali, la buona vecchia copertina continua a fare la differenza, a conferma di quello di cui sono convinto da sempre: un buon progetto, per essere tale, deve essere curato sia nel contenuto sia nella forma.
Superata la sorpresa iniziale, ho comprato il fumetto, l’ho letto in giornata e mi è piaciuto moltissimo, quindi non posso che consigliarvi “L’intervista” l’ultimo romanzo a fumetti di Manuele Fior.
I disegni sono fantastici e, al di là della curiosità per l’autore, sono questi che mi hanno convinto a comprare a scatola chiusa il fumetto. Il bianco e nero è suggestivo, e calza perfettamente a una storia ambientata soprattutto durante le ore notturne, ma quello che mi ha sedotto è la contrapposizione tra l’uso di realistico effetto sfumato per i paesaggi e il tratteggio dei volti dei protagonisti, talmente espressivi da diventare quasi caricaturali.

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Della storia preferisco raccontare il meno possibile, ma il coinvolgimento è assicurato: il soggetto è brillante, i colpi di scena non mancano e tutti i personaggi, anche quelli minori, sono delineati e funzionali al racconto.
Poche volte mi è capitato di scoprire dal nulla un autore di tale qualità ma, in questo caso, il merito è anche della mia curiosa ignoranza.
Dal mio punto di vista è interessante anche l’influenza che gli studi e la professione di architetto (che Fior ha praticato all’estero, avendo lasciato Cesena dopo la laurea) hanno sul disegno delle sue storie. Ne “L’intervista” ci sono alcuni esempi di celebri architetture ricontestualizzate, ma questo argomento è già stato trattato in maniera esaustiva in un articolo del blog Fumettologica.

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Per chi vuole approfondire la genesi di questa storia consiglio, dopo aver letto “L’intervista”, di vedere anche questa video intervista fatta all’autore durante la lavorazione.

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