Hasta La Ideas

Swedish furniture and homeware brand IKEA have released this 140-page cookbook without any words.

Called Homemade is Best, the project was a collaboration between art directors Staffan Lamm and Christoffer Persson, stylist Evelina Bratell photographer Carl Kleiner, copywriter Fredrik Jansson and creative agency Forsman & Bodenfors.

The book contains 30 Swedish recipes for cakes and biscuits.

It is purely graphical with photos of ingredients laid out in a style inspired by Japanese minimalism, followed by photography of the completed cake.

All photographs are by Carl Kleiner.

Here’s some more from IKEA:

IKEA – HOMEMADE IS BEST

We wanted to ensure a connection between IKEA’s kitchen appliances and one of the best things you can do in a kitchen, some great baking.

So the main attraction in the campaign became a 140 page coffee-table baking book presented in a very visually unique and spectacular way.

90% of all the photographs taken in baking books look extremly alike.

We wanted to try something different and present the recipes in a totally new fashion.

We let ourselves be inspired by high fashion and japanese minimalism.

The idea of the book became to tone down the actual cake and put the ingredients in focus.

The recipes are presented as graphic still-life portraits on a warm and colourful stage.

And when you turn the page you see the fantastic result.

The baking book contains 30 classic swedish baking recipes everything from small biscuits to large cakes.

Workgroup:
Client: IKEA, Joel Idén
Agency: Forsman & Bodenfors, Sweden
Art director: Staffan Lamm, Christoffer Persson
Copywriter: Fredrik Jansson, Anders Hegerfors
Account director: Susanna Fagring
Account manager: Ewa Edlund
Retouch: Factory, Henrik Lagerberg
Photographer: Carl Kleiner
Stylist: Evelina Bratell

See also:

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Ikea PS Collection in Milan	Well Done: a food company annual report	All our book competitions

Starting off a bit light this morning, just to ease you into the day. In what seems like a move designed by the government solely to provoke those who complain about wasteful spending and in turn get those who might see it as a good move yelling back at them, the Federal Highway Administration has announced that, per last year’s changes in their Manual on Uniform Traffic Control Devices, they will be replacing every street sign throughout New York City, moving from upper-case to lower-case. The NY Post reports that changing each of the more than 250,000 signs, at $110/per, will “cost the state $27.6 million.” The change is being made after studies had found that drivers couldn’t read as well in all-caps as they’re able to in lower-case. While apparently the city fought the new plan, they backed down once the government agreed to give them until 2018 to get it all done. Crews have been working on the replacements since the spring, but apparently someone just recently noticed and now it’s a big to-do (well, to everyone but Mayor Bloomberg). We’re entirely grateful for the whole business, because it resulted in us finally seeing the website for the New York division of the Federal Highway Administration. If you want lens flare and a transparent Statue of Liberty just hanging out at a weird angle over Albany, here’s the site for you.

New Career Opportunities Daily: The best jobs in media.

Per questa settimana è tutto, chiudo con la pregiata rubrica Think.Side curata dal nostro guru Flavio. Io mi preparo per pedalare tutto il week end in quel dell’ Eroica. Vi farò vedere le foto report, easy. Have a nice week end,
– Luca –

Contra Vampire Weekend Una band di cui si sentiva parlare bene nei sobborghi dell’indie americano, il primo disco li ha lanciati in orbita (credo) ovunque, meritatamente aggiungo (quanto era bella ‘oxford comma’?). Insomma erano diventati oggetto delle più esilaranti battaglie fra nerd del globo tra chi li definiva dei geni chi li voleva sciogliere nell’acido. Io li vedo come un gruppo di spessore che fa del pop contaminato con suoni afro, caraibici, reggae e ska un punto di forza. Contra già dalla copertina mi ha catturato, quella ragazza in polo Ralph Lauren è la giusta presentazione per quel gioiello pop che è ‘cousins’, frizzante come le chitarre che ne caratterizzano il suono. Stamattina mentre pensavo a cosa dire su questo disco continuavo a canticchiare il ritornello di ‘horchata’: armoniosa e di ampio respiro, ti entra nella testa e non ne esce più. E’ questo il punto focale, quando una band pop compone una serie di pezzi che continui a canticchiare vuol dire che ha fatto bingo, obbiettivo centrato. Iniziare la giornata con il pop di Ezra Koenig & co. è tipo la sigaretta dopo il caffè, insomma qualcosa che rimanda a quei piccoli gesti che ti fanno provare piacere. VIDEO ‘Cousins’

Hidden These New Puritans Arrivano dall’Essex, sono giunti fin qui per regalarci un album che potrebbe essere definito ‘all hits’ per quanto è compiuto e raffinato. Jack Barnett ha un gusto nel creare atmosfere ’stranianti’ che ti vien quasi voglia di fargli un monumento! Sin dall’iniziale-strumentale ‘time xone’ che lascia quel sapore di una certa classica del ‘900 per passare poi in serie ai quattro pezzi successivi, che possono farti capottare ovunque ti trovi. Quasi mi vien voglia di implorarvi: vi prego ascoltate il rumore di coltelli in ‘We Want War’, il beat industrial di ‘Attack Music’, la semplice armonia di ‘Hologram’. I These New Puritans hanno il dono di partire con una base di rock-wave ispirato al quale uniscono certe ritmiche electro e di musica classica con risultati eccelsi; ci troviamo di fronte un album che ti fa passare la voglia di skippare qualsiasi pezzo in esso contenuto. Se poi vi volete davvero bene ripescate il disco che è venuto prima, si intitola ‘Beat Pyramid’.

Sisterworld Liars Quando penso ai Liars mi scappa una risata, sono dei matti veri! Li avete mai visti sul palco? Soprattutto quello svitato di Angus? Ammirazione sconfinata. Il terzetto newyorkese torna alle origini di un suono ‘primitivo’ con questo nuovo lavoro, se nel precedente avevano usato sonorità di facile presa qui tornano al sabba spingendosi verso scenari maledetti, allucinati, deviati. Non è facile entrare in questo territorio, la stessa ’scissor’ ne è un’esempio lampante: ‘claustrofobica’ con organo hammond che scompare improvvisamente per scaraventarci addosso quelle chitarre devastanti, meraviglia! Hanno deciso di dipingere scenari desolati come in ‘Scarecrow On A Killer Slant’ dove sentirete gli echi in acido dei Jesus and Mary Chain, se non vi basta e pensate di essere dei duri sparatevi quel pezzo colossale intitolato ‘Goodnight Everything’ un’assalto frontale sotto tutti i punti di vista, è come ascoltare una melodia classica rivisitata in salsa punk. Mi viene quasi voglia di pensare più alla parola ‘arte’ che alla parola ‘musica’ quando penso ai Liars, comunque ci troviamo di fronte qualcosa di incendiario e deflagrante. Una botta di vita! VIDEO ‘Scissor’

Questo ‘adorabile‘ piccione cucito a maglia lo trovate qui.
[Via]

Già.