Meet Andrea Rosso

In occasione della Finale di 55DSL Galactic Battle, il team di Think.BigChief ha avuto l’onore di essere invitato a Bassano ad intervistare Andrea Rosso, mente creativa e art director di 55DSL, lifestyle brand influenzato da grafica, urban culture e musica, che tutti noi conosciamo molto bene.
Dopo alcune ricerche su Andrea, ho confezionato alcune domande pre-cena e pre-evento, quindi una easy chat facilmente digeribile! Ma è la nostra mitica eroina, la Nuzzo blogger per una notte, che ha avuto il piacere di incontrarlo di persona e farci una chiacchierata.
Gustatevi l’intervista!

By
Daniela Berto aka founder of BigChief Design
Federica Nuzzo blogger per una notte
Photography: Meschina

Prima domanda, chi sono i tuoi eroi?
Tra i Supereroi, Spiderman. Tra i cartoni Conan e Haran Bejo, questi sicuramente. Eroi, non ne ho proprio tanti… ma direi la mia famiglia, sono le persone che ho più vicino.

Le cose migliori che hai imparato da tuo padre e da tua madre?
Da mio papà a rischiare molto, sia a voler rischiare che a saper rischiare. Da mia madre a non rischiare! (ahah!)

Raccontaci com’è nata l’idea di Galactic Battle of Foosball.
Sono cresciuto a Bassano, ho frequentato la scuola media Graziani, che è una scuola di preti. C’erano due calcetti ed ho imparato proprio lì a giocare. Ricordo che, in quel periodo, con 50 lire compravi 4 palline! Organizzavano questi tornei…con gente molto molto brava e ho imparato a giocare lì, c’era tanta competizione e tanta gente che voleva giocare. Se eri bravo stavi li, se non lo eri non giocavi mai! Quindi ho dovuto imparare a giocare bene ed è lì che è nata questa passione, la stessa che mi ha ispirato per Galactic Battle of Foosball. Con Panini abbiamo deciso che per celebrare quest’anno molto importante dovevamo creare 11 t-shirt e una battaglia internazionale di calcetto in stile 55DSL.

La playlist che porterai con te ai mondiali in Sud Africa.
Ci ho pensato bene! Allora… Life is life dei Mokambo, c’è anche un video di questa canzone con Maradona che palleggia che è famosissimo…magari Gianna Nannini con Notti magiche, Francesco DeGregori con La leva calcistica della classe ‘68. Poi sicuramente qualcosa di vecchio, tipo Meters, Siouxsie And The Banshees.

I dieci artisti e designer preferiti in assoluto.
Ce ne sono due sicuramente, che sono miei amici, sono di Bassano come me e siamo tutti della stessa classe ?77: uno è Alex Fakso e l’altro Alessandro Zuek Simonetti, lavorano rispettivamente a Londra e a New York. Poi Thomas Campbell,Tommy Guerrero, che è un musicista bravissimo e anche skater. Vasava che è un collettivo di grafici di Barcellona, sono davvero molto bravi e saranno qui questa sera con noi. Mi piace anche molto lo stilista di Undercover, brand giapponese,Tanaami Keiichi, poi Murakami e tanti altri!

Il libro e il film che ti hanno ispirato di più nel ultimo anno.
Film ne ho visti pochi, però un film che mi è piaciuto molto è stato ” Il Divo”, ma credo sia dello scorso anno. Come libro, ne ho comprato uno a New York lo scorso anno riguardante il body maps, “HE BODY HAS A MIND OF ITS OWN”, ed è un libro davvero molto bello.

Quanto tempo dedicate allo scountig dei talenti?
Diciamo che non dedichiamo molto tempo, certe volte è più un occasione che capita, un amico che si propone, un amico di un amico o casualità che fanno scattare le opportunità di fare qualcosa insieme. Però non siamo così focalizzati sullo scouting. Capita spesso che a feste ed eventi conosci tante persone interessanti, anche solo chiacchierando due secondi con una persona puoi trovare un certo feeling o interessi comuni e poi si finisce
con creare qualcosa insieme.

Quante ore lavori al giorno?
Penso sempre, magari anche quando dormo, anzi, molto spesso quando non dormo è proprio perché ho qualche pensiero e molto spesso sono pensieri di lavoro, sicuramente non ho orari fissi.

Ci racconti una tua stranezza?
Ok, sono un po’ fanatico dell’armadio!

In che senso?
Nel senso che mi piace avere le cose in ordine, tutto diviso e ordinato, ho provato per un periodo a tenere tutto diviso per colore ma è durata poco, forse era per l’entusiasmo di avere un armadio nuovo che mi ha portato a farlo. Comunque mi piace tenere tutto in ordine perfetto e preciso. Ecco, questa, forse, è una mia stranezza!

Hai studiato a New York e in California, cosa ti hanno lasciato gli States?
Mia sorella abita a Los Angeles, studia li, quindi vado volentieri a trovarla. La cultura americana mi è piaciuta molto, anche se ho visto i due estremi stando a NY e a Los Angeles. Infatti sono tornato da poco da un viaggio nel Mid west, mi interessava quest’altra tipologia di cultura americana, che è completamente diversa dallo stereotipo che abbiamo noi dell’America. Mi piace la motivazione che c’è negli americani, quella che magari in Europa è un pochino meno vivace, mi piacciono gli eventi che si fanno lì, gli artisti, il modo che hanno di esporsi, poi sono sempre stato un grande fan della cultura skate e surf, quindi l’America è il luogo ideale.

Quali sono per te le città più creative attualmente al mondo dove suggerisci di
fuggire per ispirarsi?

Sicuramente Tokyo, perché è molto bella, poi essendo cresciuto con i cartoni animati, che nel periodo della mia infanzia erano tutti provenienti dal Giappone; quindi le immagini, i ristoranti, le cose che vedi nei cartoni animati, quando sono stato lì li ho visti davvero ed è stato emozionante! Poi come modi di vedere, culture e trend è molto futuristica come città. Hanno spazi molto ristretti e proprio per questo sanno come coordinarli bene, questa loro
meticolosità è una cosa in più rispetto a noi.

Quali sono per te le tendenze e i movimenti che stanno muovendo i primi passi
nel fascino, arte e design che esploderanno da qui a due anni.

Non ho la sfera di cristallo per poter anticipare quello che sarà, ma posso dirti quello che penso sarà la vera innovazione negli anni a venire: la tendenza a sviluppare prodotti funzionali e reinventare il concetto di ciò che è “classico”. La novità sarà ad esempio reinterpretare i pantaloni a 5 tasche secondo le esigenze di chi va in bicicletta o ascolta la musica. Ci diversificheremo sempre di più, perchè ognuno di noi avrà attività differenti, nuovi dinamismi e la sfida più grande per noi aziende sarà appunto quella di creare nuovi fit, nuovi materiali, nuove idee e accessori da abbinare a quello che per anni è sempre stato un prodotto basico… non so se mi sono spiegato! (noi diciamo di sì!)

Ringraziamo 55DSL e marialicci per l’ospitalità e l’organizzazione e lasciamo a voi l’opportunità di continuare l’intervista ad Andrea Rosso!
Andate su formspring e inserite una domanda (non occorre registrarsi). Andrea risponderà alle prime 55 domande che riceverà!

House of Culture and Movement by MVRDV and ADEPT

House of Culture and Movement by MVRDV and ADEPT

Dutch firm MVRDV and Danish firm ADEPT have won a competition to design a building housing health, leisure, culture and education facilities for Frederiksberg in Denmark. (more…)

Faris Elmasu: Bent Basket

Questo particolare cestino per bici è stato disegnato da Faris Elmasu. Grazie alle fasce elastiche può trasportare un po’ di tutto, dal laptop alla cassa di birra. Se volete maggiori info potete scrivere direttamente al suo contatto.
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PaperApps

Qualcuno sa sviluppare anche Apps in carta!
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AIAIAI TMA-1 DJ Headphones

Sono in arrivo queste nuove Headphones di AIAIAI su The Glade. Il modello è TMA-1. Tutte le info sul prodotto le trovate qui.
[Via]

AIAIAI TMA-1 DJ Headphones

Office upgrade: An extraordinary project for Wired magazine

In college, my friend Scott lent me his dog-eared copy of Hackers and said I should read it. I knew my way around the command line, and Scott was trying to convince me to switch majors and join him in the computer science department.

I read the book, was mesmerized by its genius, but decided to stick with journalism. As much as I was fascinated with the people and the ideas in the book, I knew it was because of their stories, not because I wanted to emulate their engineering and programming.

Jump 15 years forward. I was standing in author Steven Levy’s office holding a trash bag and asking him if I could throw away a crumpled business card I’d found at the back of his closet. Turned out, the card belonged to a current executive at a major tech firm, but was from a time when the guy was a nobody at another company. I told myself that if Levy decided to trash the card, I’d slip it into my pocket instead.

He kept the card.

We organized dozens of business cards like the one I found in the closet, tapes of recorded interviews, preview copies of software, baseball memorabilia, hundreds of notepads with names like “Gates” and “Jobs” scrawled on their fronts, research files, files, and more files. While we worked, he told me about how he found Einstein’s brain in Kansas, tracked down Bob Marley and Bruce Springsteen for interviews when he worked for publications in Philadelphia, and explained to me what is really going on with Google in China. I was there to help Levy organize his office for the July issue of Wired magazine, but I felt more like I won a contest to spend a few days with an iconic journalist and author. Although I hadn’t met him before the project started, I felt like we were already good friends because of my connection with his book.

Since the early 1980s, Levy has been reporting on the technology industry in the U.S., and a good portion of that work was in his home office in the Berkshires. We were able to condense, unclutter, and organize more than 15 boxes of files into two elfa rolling file carts. As is pointed out in the article, the portable carts were a must so that “Levy can roll his files with him wherever he goes” to work in his home (when the power goes out in the winter, there is a wood-burning stove in the living room to keep the space warm). We also upgraded all of his equipment — added a second monitor and Fujitsu ScanSnap, installed an automatic digital data backup system, traded up to an APC battery backup power supply, gave him a much-needed paper inbox and task lighting, updated his audio system, and, although you can’t see it, we overhauled his desk drawer and outfitted it with supplies generously donated by the companies of Newell Rubbermaid. It’s difficult to tell from the angle of the photographs, but we hauled two SUV-loads of clutter to the dump and recycling center before the project came to an end.

I encourage you to check out the transformation of Levy’s space, either online or on newsstands. Also, feel welcome to put any questions you might have about the project in the comments, and I’ll try to answer them. I don’t usually speak or write about my work with clients to respect their privacy, but since this one was featured in a national magazine, I feel comfortable sharing a few of the details about the work we did.

Image by Noah Sheldon for Wired.


Nike SB – Stefan Janoski

Nike SB Stefan Janoski available at Flatspot.
[Via]

Le Confident – Furniture

Series of wooden furniture created by german designer Mirko Mielke called Le Confindent.
[Via]

Dont Get Too Comfortable, AIAs Architecture Billings Index Takes a Dive Once More

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Optimism just doesn’t seem at all safe anymore, does it? After three months of climbing and leaving the organization’s chief economist Kermit Baker even sounding a bit more at ease than usual, the AIA‘s Architecture Billings Index has taken another dive. The last report in May showed that we were finally inching toward that blessed 50 mark, which would indicate growth, coming in at 48.4. But now the latest has the industry back at 45.8, leaving everyone surprised and more than a little glum. BusinessWeek‘s Next blog talked to principals at HOK and Perkins + Will about the release and both sound sure that the industry will eventually rebound, but immediate optimism isn’t much suggested at the moment. Here’s once-again-all-business-Baker’s statement, explaining his thoughts on what’s wrong and how to fix things more quickly:

“The overriding issue affecting the entire real estate sector is unusual caution on the part of lending institutions to provide credit for construction projects that apparently would be successful in this economic environment.”

He added, “An amendment has passed the House that would help lenders and borrowers as they attempt to work out their loans under terms that are mutually acceptable, avoid large numbers of commercial foreclosures, and free up credit that can be used more constructively. If this passes the in Senate then some much needed relief will available for the struggling design and construction industry.”

New Career Opportunities Daily: The best jobs in media.

Clamp inspired by Capitonné pattern

Clamp is a suspension lamp designed by Enrico Zanolla and Andrea Di FIlippo of DZstudio. The inspiration comes from the pattern of Chesterfield sofas ..